No Amady No Party
Altro che cenetta e a nanna! Tornati nel ristorante delle celebrities notiamo due tipe spagnole che scopriamo avere ?evidente accento spagnolo? (cit Roby) che scopriamo essere cooperanti per MCA S?n?gal, un ente filo-americano molto attivo nella realizzazione di infrastrutture. Nel rientro verso l’albergo veniamo attratti dalla Rumba congolese nella pi? nota ?discoteca? locale, il Bombolong. Superato la ferrea selezione all’ingresso, con le nostre infradito colorate, impolverati e ustionati scopriamo il mondo della musica zuc e le doti da ballerino di Amady, che si lancia in una pista semi-deserta e ci trascina nel ballo. Peccato che quando inizia ad arrivare la gente, le nostre batterie erano scariche, quindi a nanna per l’ennesima levataccia…
Svegli di buon ora e dopo l’ultima doccetta calda facciamo colazione e poco dopo le 8 andiamo nel piccolo,, ma veramente piccolo, aeroporto di Zuighinchor.
La gestione completamente analogica del check-in ci fa prevedere possibili ritardi rispetto alla partenza, prevista per le 10, confermati poi dopo una lunga attesa e dopo tante chiacchiere e risate… ormai siamo entrati nel mood senegalese!
All’alba di mezzogiorno decidono di suddividere il volo in tre gruppi e noi capitiamo nel secondo, volo previsto tra le 16 e le 18. Rifatto il check-in, completo di bagagli, decidiamo di prenderla morbida ?alla senegalese? e andiamo a mangiare nel solito posto, il caro Kassa, vicino alla Shell (che abbiamo scoperto che a Ziguinchor ? il centro del mondo). Qui, per la prima volta nella storia, vediamo il nostro caro Amady, in versione dakaroise imbruttito e come il pi? imbruttito dei milanesi, all’ennesima conferma della mancanza del platano fritto, redarguisce la cameriera con un misto di scazzo e ironia dicendole: ?devo proprio tornare a Dakar per mangiarmi il platano!?. Da qui potete capire quanto la giornata ? stata esilarante!
Lunga e rilassante ataya al Casa Afrique e ritorno in aereoporto…
Pronti a tutto, anche a tornare a Dakar due giorni dopo, riprendiamo con le nostre chiacchierate e confidenze, con i nostri check-in (stiamo perdendo il conto) e con proposte di locali che affittano appartamenti (con doppie docce!!)… lo abbiamo interpretato come un chiaro messaggio.
All’alba delle 21, dopo aver visto partire l’ennesimo aereo, dopo tre chek-in, con in mano tre diversi biglietti aerei, e dopo un attesa di appena 13 ore, ci imbarchiamo come ultimo gruppo sul piccolo aereo che ci riporta a Dakar. Tranquilla cenetta a suon di musica live nel confortante, conosciuto e quasi vuoto Just4you (quanti ricordi estivi!) in cui assistiamo nell’ordine: alla figuraccia di Amady che pur chiedendo sprezzante il platano, non lo trova manco a Dakar; all’acrobatica caduta a rallenty di Mao, ci accartocciamo stanchi su un buon piatto di pesce.
All’ennesima difficolt? con i mezzi di trasporto (il baule del taxi non si apriva) e sulla base delle confidenze di Elena sulla sua carina 500 gialla, la cugina suora e il gatto nero…. abbiamo iniziato a sospettare della sua possibile influenza sugli imprevisti di questi giorni….
Bilancio della giornata comunque molto positivo! Ci siamo tutti conosciuti un po’ di pi?…..
a domani back in Garderie!!!
Elena&Roberto
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.
Eli&Vale
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