SENEGAL: PICCOLI GRANDI CABOTAGGI
A distanza di diversi mesi dalla vittoria del S? al Referendum Costituzionale promosso il 20 marzo scorso dal Presidente della Repubblica Macky Sall, il governo senegalese sembra navigare a vista.
Le grandi riforme sbandierate e annunciate come imminenti sono apparentemente sparite dall?agenda politica messe in ombra dalle notizie, rumori, indiscrezioni e ipotetici retroscena (tutti da decifrare) sollevate dall?annuncio della prossima scarcerazione di Karim Wade, figlio dell?ex Presidente della Repubblica Abdoulaye Wade.
Arrestato il 15 aprile 2013, l?ex ?super ministro di cielo e di terra? (durante i 2 mandati presidenziali del padre Wade ha ricoperto la carica di ministro dei trasporti, delle infrastrutture, delle energie e delle tecnologia) su ordine di Alioune Ndao, il procuratore della Corte Superiore contro l?Arricchimento Illecito (C.r.e.i.), il super tribunale speciale fortemente voluto e reso operativo nei primi mesi del ?nuovo corso? presidenziale di Macky Sall, ha scontato poco pi? di 3 dei 6 anni previsti della sua condanna nella prigione di Rebeuss di Dakar.
Il 2 giugno scorso Macky Sall ha annunciato la liberazione entro l?anno in corso di Karim, dando il via ad un vero e proprio dibattito nazionale. Se da una parte la C.r.e.i si ? rivelata, nel corso del tempo, pi? uno strumento di intimidazione che un tribunale capace di arrestare la corruzione dilagante e sistematica nel paese, resta grande il dubbio che le connessioni di illeciti economici sono talmente trasversali da lambire tutti i settori della politica e delle istituzioni da costringere il governo stesso a depotenziarla.
I sostenitori di Karim stanno iniziando a prepararsi per accogliere in pompa magna quello che hanno sempre considerato ?Il pi? grande innocente della storia giudiziaria e politica del Senegal?, senza fare i conti per? con la strategia del presidente Macky che per il momento continua a dettare i tempi e i modi di tutta la vicenda.
Gli scenari possibili e percorribili sono tre: la grazia presidenziale, l?amnistia o la conferma del rilascio con la condizionale (per aver espiato almeno la met? della pena detentiva). Risulta pi? che evidente che l?opzione che verr? scelta sar? quella che consentir? a Macky Sall di salvarsi la reputazione riducendo al minimo le conseguenze nel proprio entourage cercando di mantenere un margine residuo di operativit? della C.r.e.i.
Nel fronte opposto, Karim sa di giocarsi tutto il proprio futuro politico come possibile candidato alle presidenziali del 2019 e per non commettere passi falsi in accordo (o in obbedienza) ai piani del padre ha chiesto l?intervento in qualit? di intermediari dei leader delle 2 principali confrerie religiose del Senegal, i Mouride e i Tidjan.
Quest?ultimi hanno gi? svolto un ruolo apparentemente importante nel dirimere la vertenza tra il settore dell?educazione pubblica e il governo lungo tutto l?anno scolastico 2015/2016, segnato da lunghi scioperi, promesse di proclamare l?anno bianco (anno perso senza voti e scrutini), minacce di licenziare i maestri e professori sindacalizzati e trattative disattese all?ultimo minuto.
Sottolineo apparentemente perch? recentemente il ruolo delle confrerie religiose, uno dei poteri economici e sociali storicamente forti e imprescindibili del Senegal, si sta lentamente ridimensionando, da guide sociali ad arbitri tutt?altro che imparziali, segno della profonda trasformazione in atto nel paese.
Maurizio Polenghi
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.
Eli&Vale
Add Comment