20.02.25 diario 1w
Un anno fa il Senegal era sull’orlo di un colpo di stato. C’era coprifuoco dalle 16.00 di pomeriggio, manifestazioni con morti, feriti e arrestati, supermercati e strade saccheggiate, tanta paura e tanta incertezza. In meno di un mese il peggio che poteva succedere non è accaduto. Ci sono state le elezioni presidenziali e da aprile 2024 un nuovo e inaspettato presidente governa il paese.
Capita spesso in questi giorni di riparlarne con tutti gli insegnanti dell’Ecole Unautremonde.
Pure oggi a pranzo nel cortile interno, anche perché un anno fa, belli come il sole, durante una delle manifestazioni più pesanti, con il quartiere innondato di gas lacrimogeni, avevamo giusto organizzato il trasloco di tutta la scuola elementare nella sua sede definitiva (dopo quasi due anni di lavori di ampliamento e ristrutturazione).
Un tempismo perfetto.
A quasi un anno dall’insediamento del nuovo governo, l’entusiasmo e la speranza nel cambiamento si è un po’ stemperata.
I fans di Sonko e Diomaye (primo ministro e Presidente) sono rimasti un po’ a corto di argomenti. Le tante promesse continuano ad essere posticipate mentre la vita quotidiana è scandita dal sali e scendi dei prezzi dei generi di consumo.
Ma la delusione più diffusa si avverte quando si parla di occupazione e lavoro. Belle le parole, forti gli slogan, ma stringi stringi l’unica cosa che cresce sempre e’ il tasso di disoccupazione, soprattutto quello giovanile.
E su quello c’è in ballo tutto il futuro di questo paese di quasi 19.000.000 di abitanti, di cui quasi la metà è composta da giovani.
Scritto così, questa specie di riassunto dei discorsi a briglia sciolta di oggi, di ieri, insomma di questi giorni, sembra quasi un’omelia triste.
Tutto il contrario. La situazione è e resta difficile, ma nessuno sbatte la testa contro il muro.
Omar, insegnante di inglese e informatica, molto gentile e molto devoto, interviene alla fine ringraziando comunque in alto nei cieli. Qualcuno aggiunge ironico “e allora guardiamolo questo cielo tutti insieme”.
Alziamo tutti lo sguardo. E per non scordarlo, il cielo da ringraziare, l’ho fotografato.