11?giorno in Casamance


Oggi la giornata era dedicata a Koling, uno dei due villaggi da dove arrivavano i bambini della Casamance del campo di vacanza, e in cui c’? in atto il progetto di ?fai stop malaria?, infatti abbiamo distribuito delle zanzariere alle famiglie, e di gestione del dispensario del villaggio.

La strada per arrivare a Koling mi era stata raccontata da Mao e da Amady, non brillava per la sua facilit? e vicinanza a Ziguinchor; certo ? che non avrei mai pensato che potesse esistere vita in un posto cos? isolato. Eppure dopo almeno due ore e mezza di viaggio, che varia in base a quando passa il traghetto per attraversare il fiume, passando su strade sterrate piene di buche, dopo aver attraversato un pezzo di fiume su un chiatta molto ?africano?, dopo essere passati in mezzo a strade infinite, con infiniti spazi ai lati incorniciati da palme, ed infine dopo esserci inoltrati con un fuoristrada in un sentiero percorribile pressoch? solo a piedi, siamo arrivati finalmente a Koling.

La gente del villaggio ci stava aspettando tutta riunita, dove credo sia il punto d’incontro comune; i bambini del campo avevano indosso la maglietta che gli ? stata regalata quest’estate. E’ stato a dir poco emozionante rivederli, potere abbracciare i loro corpicini rigidi, non abituati a quei caldi abbracci. Abbiamo dato loro le foto del palazzo del presidente e del palazzo dell’assemblea nazionale; le hanno guardate per tutto il giorno e una volta che non ne potevano pi? di guadare la loro faccia stampata su quel pezzo di carta la giravano per osservare bene il bianco del retro della foto…meravigliosi!

Gli adulti erano un po’ sul chi va l? e mi hanno salutata con un po’ di comprensibile rigidit?; quando poi ? terminata la riunione gli animi si sono sciolti, hanno cominciato a fare le foto alla toubab e scherzare con me. Ci hanno mostrato la scuola, con una sola classe all’interno, invece le altre classi fanno lezione all’esterno in attesa di una scuola, il dispensario, ed infine, dopo aver pranzato in una della casa, ho fatto un giro per il villaggio con Bubacar, uno degli insegnati, e con i bambini che mi presentavano le loro famiglie e mi mostravano le loro case. Ho imparato qualche parola in mandingo, la lingue parlata a Koling, e loro facevano grandi sorrisoni quando gli chiedevo ?e tuo du?? (sicuramente non si scrive cos?, ma ? la forma per chiedere ?come ti chiami??)

Nel tardo pomeriggio abbiamo ripreso la strada di casa, e con una grande felicit? nel cuore e una lacrimuccia in viso, siamo ripartiti.

La giornata per? non ? finita qui, perch? mes cher amis, Mao ed Amady, mi hanno fatto una sorpresona; ci siamo presi un giorno di totale relax e abbiamo preso una stanza in un albergo sul mare a Kabrousse.

C’est la belle vie!

Eli

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