Bonne
Cos? vengono chiamate le ?domestiche? che prestano servizio nelle abitazioni private della classe pi? abbiente di senegalesi. Per cercare di regolamentare questa attivit? lavorativa, anni fa gli apparati statali hanno definito uno stipendio mensile minimo di 45.000 fcfa al mese (circa 67 euro) stabilendo anche una soglia d’et? (14 anni) per intraprendere la ?carriera? di bonne.
Tutto questo ? ben scritto da qualche parte nell’elenco delle regole puramente astratte di cui ? pieno questo paese. La realt? ? leggermente diversa. E’ abbastanza comune incontrare bonne di dieci, dodici anni sottopagate e altamente sfruttate, occupare la mattina tutti i mercati per fare acquisti. Si riconoscono a colpo d’occhio. Le gambe coperte da una specie di pareo che le copre dalla vita alle caviglie, infradito cinesi ai piedi, canottiera attillata dai colori sgargianti 12 mesi su 12 questo esercito in ordine sparso di simpatiche baccanti animano con le loro voci squillanti tutte le bancarelle. Abilissime a trattare al super ribasso qualunque prodotto le vedi piantare delle discussioni infinite con i commercianti che finiscono sempre di arrendersi alla loro prorompente allegria, il tutto per spuntare 25, 50, al massimo 100 fcfa di sconto e fare la cresta ai soldi dei loro datori di lavoro. L’obbiettivo pi? diffuso ? riuscire ad accumulare abbastanza soldi da concedersi una volta ogni due mesi il cambio delle extension ai capelli.
Il loro contratto di lavoro varia a seconda dell’accordo raggiunto con la famiglia dove prestano servizio. Le pi? fortunate arrivano di mattina presto e la sera tornano a casa. Altre lavorano 6 giorni alla settimana, dormono dove capita dai datori di lavoro, il sabato sera tornano a casa loro per ripresentarsi il luned? mattina all’alba. La maggior parte lavora 14 giorni di fila e di riposano un giorno solo. Tante stanno anche un mese o due senza tornare in famiglia.
Sono quasi tutte analfabete e provengono dalle famiglie pi? povere dei quartieri o villaggi pi? malmessi del Senegal. Fanno di tutto. Puliscono, cucinano, badano ai bambini, lavano i panni, fanno la spesa, fanno le code interminabili alla fine del mese per pagare le fatture dell’acqua e della luce, attraversano quartieri su quartieri per adempiere ubbidienti alle commissioni pi? stravaganti dei loro principali.
Che a sentire loro pi? che principali sono spesso dei veri dispotici principi cappricciosi.
Binta, una bonne di 16 anni mi racconta che nella famiglia dove lavora nessuno fa niente dalla mattina alla sera. ?Due figli vivono da anni in Francia e con le loro rimesse hanno acquistato una casa a Libert? 5 (una quartiere di Dakar) ancora in costruzione, dove i loro genitori e 8 fra sorelle e fratelli con annesse mariti, mogli e bambini giocano a fare i padroni.?
Guadagna 50.000 fcfa al mese e lavora dai suoi principi da quando aveva 10 anni. Come tutte le cenerentole sogna un buon marito con un buon lavoro che la sposi e la porti via, ma intanto cerca di scampare alle attenzioni insidiose e irriguardose dei rampolli dei principi.
Alle sette di mattina in tutte le case di Dakar risuona il suono ritmico e strisciante delle ramazze di saggina con cui, stando perfettamente ad angolo retto, danno la prima di infinite spazzate di polvere per tutte le stanze. Dopo tanti anni non sono ancora riuscito a capire come mai disdegnano con tanto disprezzo le scope con il manico. In casa sono mute, quasi invisibili. Rispondono ad occhi bassi ai mille improperi e rimbrotti dei ?pasci??. Si scatenano lontano dalle regge e appena possono fanno follie per partecipare di nascosto ai sabar, una danza scatenata al suono di djembe, che si tengono un po’ dappertutto a notte fonda nei quartieri pi? popolari.
Fra di loro circolano leggende su bonne che arrivano a guadagnare anche il triplo in fantastiche case di libanesi per bene del centro di Dakar.
Per un paio di anni tante bonne hanno frequentato un centro di formazione che avevamo aperto a Thiaroye, temporaneamente chiuso a causa dell’ultima inondazione che ha spazzato quella zona durante la stagione della pioggia e che vogliamo riaprire nei prossimi mesi a Malika. Alcuni animatrici senegalesi tenevano dei corsi serali di wolof per imparare a leggere e soprattutto a fare i conti. Binta e tutte le bonne del quartiere erano le prime ad arrivare e le ultime ad andare via.
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