22 Novembre 2014 Diario Sparso


Oggi il nostro risveglio ? stato pi? silenzioso del solito, ? sabato e i bimbi sono tutti a casa a riposare. Nonostante questo a noi la tranquillit? non piace affatto, la persona che ci avrebbe dovuto procurare la macchina per andare al villaggio di Sanghe ci ha dato clamorosamente buca, ma il nostro efficientissimo Seydou  ha subito provveduto a trovarci un mezzo. 
Ore 9.45 ci mettiamo in viaggio, dopo circa un?ora e mezza arriviamo a Sanghe. Ad aspettarci c?erano  alcune donne del villaggio, con le quali ? in atto un progetto di microcredito. Il nostro compito ? stato quello di verificare l?andamento del progetto, ritirare i soldi prestati e, dato che il progetto sta funzionando bene, di  rinnovare il prestito aumentandolo. 

Il progetto di microcredito per il prestito di una sonmma di denaro, dato ad un gruppo di 78 donne che si dividono i soldi prestati in parti uguali. Ognuna di esse deve riuscire a far fruttare i soldi, in modo da ottenere un profitto. Le donne comprano all?ingrosso cibo, tessuti ed altri materiali per poi rivenderli. Gli viene concesso un tempo massimo di sei mesi  per risarcire il prestito. Dal momento che il progetto non prevede che vi siano degli interessi sulla somma prestata tutto il profitto aggiuntivo ricavato resta a loro. Un volta sistemato tutto questo, Diatou, una giovane ragazza del villaggio, ci ha portati a visitarlo. Abbiamo visto la moschea, la chiesa, la scuola, e ci ha mostrato come viene raffinato il miglio e come viene raccolta l?acqua dai pozzi. Fiduciosa delle mie capacit? fisiche decido di provare a raccogliere l?acqua dal pozzo , ovviamente porto a termina la mia impresa con grande successo (e con l?aiuto di una bambina di 9 anni). Dopo questo immane sforzo fisico decidiamo di ritornare a Dakar. 
Il sole ? sempre pi? caldo e la giornata ancora lunga, anche se i bambini non sono all?asilo non ci siamo dimenticati di loro, quindi, dopo una piccola pausa ci rimettiamo a lavoro e gi? di elenchi (che dobbiamo ancora finire).
Adesso vi saluto che il dovere mi chiama, un caldo abbraccio Diana.

Finita la riunione io e Maurice abbiamo parlato con Fatou del campo di vacanza, essendo lei pratica di colonie estive; ci saranno attivit? in condivisione tra toubab (termine che significa bianco in wolof) e senegalesi, animazione, sport, piccole rappresentazioni teatrali e mille altre cose.
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.

Eli&Vale

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